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Sbiancamento Dentale

Lo sbiancamento dentale è una procedura odontoiatrica che si pone come principale obiettivo il miglioramento del colore dei denti, rendendoli più bianchi.

Oltre ad un obiettivo cosmetico, lo sbiancamento dentale può essere utile a risolvere discromie dentali causate da patologie come la fluorosi o dall’utilizzo di alcuni farmaci (tetracicline). A seconda della problematica da risolvere possono essere utilizzate varie tecniche ma quasi tutte prevedono l’utilizzo del perossido d’idrogeno.

Le molecole di ossigeno liberate dal perossido d’idrogeno al contatto con i denti, si occupano della disgregazione delle molecole dei pigmenti responsabili della discromia. Questa operazione andrà ad eliminare il colorito che la dentatura può assumere a causa di cattive abitudini (come il fumo o il consumo elevato di caffè) o di patologie sistemiche.

Metodiche per lo sbiancamento dentale

Il primo step dello sbiancamento dentale consiste in una visita odontoiatrica, durante la quale lo specialista compie una valutazione dello stato di salute dei denti, delle gengive e delle esigenze estetiche del Paziente.
Solo in seguito si potrà decidere quale tecnica adottare e se effettuare la pratica in ambulatorio o farla effettuare al paziente a casa.

Se si opterà per lo sbiancamento dentale in ambulatorio, si avrà la possibilità di sbiancare denti vitali e devitalizzati.

Lo sbiancamento dentale può essere effettuato anche autonomamente dal paziente a casa ma ovviamente sarà necessaria una visita odontoiatrica. Durante la visita lo specialista prenderà due impronte delle arcate dentarie del paziente con lo scopo di creare due mascherine perfettamente aderenti. Le mascherine sono dotate di un serbatoio con gel sbiancante e dovranno essere applicate dal paziente tra le 4 e le 8 ore al giorno per 15 giorni.